<<Vieni, celebre Odisseo, grande gloria
Degli Achei,
e ferma la nave perché di noi due tu
possa udir la voce.
Nessuno mai è passato di qui con la
Nera nave
Senza ascoltare dalla nostra bocca il suono di miele,
ma egli va dopo averne goduto e sapendo più cose.
Conosciamo infatti le pene che nella
Troade vasta
Soffrirono Argivi e Troiani per volontà
Divina;
conosciamo quel che accade sulla terra
ferace.>>
( Omero, Odissea, XII, 184 – 91 )
Nei secoli, nell'immaginario collettivo il canto delle sirene ha rappresentato la porta per l'accesso ad un mondo soprasensibile, in cui le passioni e l'inconscio con i suoi processi si contrappongono e sottraggono alle regole e ai meccanismi della mente analitica.
Le sirene si mostrano all'alba, al tramonto, quando possono irretire i sensi oramai offuscati dal divenire dell'ignoto; promettono verità, esperienze e conoscenze sconosciute ai mortali. L'ipnotico canto parla alle pulsioni più remote degli animi e risveglia antiche inquietudini.
La carica erotica attribuita nel tempo alle sirene, riconduce ad un'idea di libertà primordiale, non regolamentata da patti e maschere sociali, per questo scomoda, vissuta come deviante e pericolosamente distruttiva.
Nelle opere di questa serie, la forza generatrice coesiste con quella distruttrice in una dualità riunita in iconografie declinate al femminile : spiriti ribelli, anticonformisti, indipendenti e allo stesso tempo ambigui dalle tinte vibranti, i quali sollecitano la ricerca di verità scevre di dogmi e convenzioni.
SPIRITS OF THE MERMAIDS
Through the centuries the siren song has symbolized the door to a supersensory world.
Mermaids show themselves at dawn and dusk, when they can ensnare senses by now blunted by the approaching unknown of the night; they promise truth, experiences and knowledge transcending mere mortals. Their hypnotic song speaks of the mind’s most remote drives and awakens ancient apprehensions
The erotic power attributed over time to mermaids leads us back to an idea of atavistic freedom unfettered by covenants and social masks; for this very reason it is uncomfortable, experienced as deviant and perilously destructive.
In the works comprising this series, the force of generation co-exists with that of destruction in a dualism wrought in female iconography.